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Tilmann Wick

(violoncellista)

Nicht nur besticht Cosimos offene, direkte, ausdrucksstarke Persönlichkeit, sein individuelles, intelligentes und strukturiertes Musikmachen auf sehr hohem künstlerischem Niveau, sondern auch seine intensive, energetisch aufgeladene Präsenz, die einen in Bann ziehen muß.

Non solo affascina la personalità aperta, diretta, espressiva di Cosimo, la sua musica individuale, intelligente e strutturata su un livello artistico molto elevato, ma anche la sua presenza intensa e carica di energia , la quale certo incanta.

Così mi apparve, un giovane saggio che nell’apparente calma comunicativa conteneva un ardente desiderio di evoluzione, difficile da contenere.

Nel mio rapporto diretto con il Carovani compositore ho assistito alla manifestazione di un’intelligenza fortemente superiore alla media, con capacità mnemoniche e deduttive impressionanti  per essere tradotte, sempre da giovanissimo, in musica ricercata effervescente, colma di un gusto ben bilanciato tra le sue doti intellettive e la sensibilità elevata di violoncellista. Nessuno avrebbe gridato allo scandalo definendo il 17enne Cosimo un vero prodigio della composizione. Di pari passo, ma forse con una connessione più forte al suo inconscio, il Carovani violoncellista dimostrava di non avere limiti, nessuna barriera tecnico/espressiva che potesse rallentare la sua crescita.

Ovviamente il suo percorso ha avuto un’ascesa sotto molte  prospettive, ma come violoncellista ho considerato Cosimo, fin dal primo impatto con il suo talento di strumentista, un professionista pronto a qualsiasi prova. Strano questo aspetto, ma non ho memoria di un Cosimo apprendista in grado di sbagliare un passo. Ho solo ricordo di un musicista in grado di fare qualsiasi cosa. L’alleato perfetto da arruolare nelle battaglie più impervie. E così è stato, soprattutto in eventi in cui per la mia musica, sostenuta da grandi interpreti, ha sempre cercato come prima scelta il violoncello di Carovani. Oggi Cosimo ha mantenuto ogni promessa legata al suo prodigio…anzi è andato decisamente oltre, perché al musicista eccezionale si affianca una personalità matura e una saggezza che lo rende un essere umano speciale.

Il suo curriculum impressiona e incrementa la sua ascesa professionale costantemente. Non a caso il destino ha voluto che diventasse il violoncelista di uno dei quartetti che più stimo, il Quartetto Indaco, che da anni seguo e seguivo ancor prima dell’integrazione di Cosimo nel gruppo. Mi aspetto grandissime cose da lui. Come amico e estimatore so che la sua missione nel mondo della Musica avrà risvolti molto importanti, per nostra fortuna."

Andrea Portera Compositore

Ho avuto l'onere, ma anche la fortuna, di essere stato il primo maestro di Cosimo. L'onere perchè a sette anni, era una forza della natura difficilmente contenibile, una fortuna perchè ogni lezione ti costringeva ad essere pronto a rispondere a quesiti sempre molto fantasiosi e sicuramente inconsueti. La composizione preparata per il suo primo saggio è emblematica: un insieme di forza e fantasia davvero rari. Crescendo e maturando è riuscito a dare un ordine alla sua esuberanza creativa, così che ogni sua interpretazione, come le sue composizioni risultano sempre straordinarie.

Filippo Burchietti violoncello del quartetto Fonè e docente

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Saltzgiller Zeitung: Vier Streicher bonten kunstvolles Spiel 04.07.2014

"Creatività e conoscenza, tenacia e positività, impegno sul palco e nel suo spazio compositivo, Cosimo Carovani è certamente un musicista che con disinvoltura ha saputo emergere nel panorama italiano. Solida preparazione e talentuosa poliedricità, ma anche capacità di entrare in sintonia con grandi personalità della musica e dell'arte, che hanno sempre apprezzato il suo lavoro e, in molti casi, inserito sue composizioni nel proprio repertorio."

Alessandro Calcagnile direttore d'orchestra, pianista

Il Seme Fecondo: Amadeus 17.12.2018

"L'indaco mi ha sorpreso per la qualità del suono, l'impeccabile assieme e l'impegno di rendere intellegibile il dialogo tra gli strumenti"

Cavalcata delle Valchirie da ovazione per Caine, Reichman e quartetto Indaco:  Cremona Oggi 30.09.2019

 

"...Ebbene la Cavalcata che abbiamo sentito all’Auditorium Giovanni Arvedi, rifatta anche nei generosissimi bis, è stato qualcosa di assolutamente nuovo e intrigante. Una riscrizione e un arrangiamento curato da quel genio di Uri Caine al pianoforte, con la fisarmonica di Ted Reichman e con gli archi del Quartetto Indaco che hanno trascinato il pubblico in un misto di romanticismo, virtuosismo e forza narrativa..."

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AD ANTIQUA - MUSIC FOR CELLO SOLO

Esistono dischi che non ci si aspetta, per la loro potenza sonora, per la qualità dell’interprete o ancora per l’idea che ne è alla base. Esistono dischi in grado di far emozionare attraverso una pittura sonora di rara perfezione interpretativa. Ad Antiqua, disco d’esordio del violoncellista Cosimo Carovani, è esattamente uno di questi dischi ed assomma a sé tutte le peculiarità sopra citate. Attraverso le opere di Sallinen, Britten, Tammaro, Ligeti e Carovani stesso, quest’ultimo traccia una linea di demarcazione netta nel repertorio violoncellistico della seconda metà del Novecento, attento a riconoscerne i principi fondativi ed a sottolinearne sviluppi e conseguenze che da questi principi generativi sono scaturiti. Un lavoro di rara intelligenza sottolineata da un virtuosismo al completo servizio della musica interpretata da una parte ma che è a sua volta attenta a mettere bene in risalto il pensiero che l’interprete stesso vuole dare di queste opere.

Egea Music

recensione Ad Antiqua (quattro stelle su ARCHI magazine)

Il suono corposo e il fraseggio di ampio respiro di Carovani rendono piena giustizia al capolavoro di Britten, facendolo vibrare di emozioni (in particolare la Barcarola, un brano a metà tra Fauré e il ricordo del Preludio della Prima Suite per violoncello di Bach) e quando occorre esaltandone anche il virtuosismo, come nel Moto Perpetuo affrontato con piglio maschio e sonorità generose (Britten scrisse la Terza Suite per un grande virtuoso come Rostropovich).

Luca Segalla per ARCHI magazine

Le note che sono seguite all'appassionata dissertazione del fiorentino Cosimo Carovani, personalità esuberante nel parlare come nel suonare, sono state sintomatiche di una precisa indole, forte e positiva. La sua tempra di concertista è inequivocabilmente emersa nel brillante dominio tecnico dello strumento, arricchito da un eloquio trascinante. Appassionatamente "romantica" si potrebbe definire la sua lettura, specialmente nei tempi rapidi. È emerso un Bach moderno, atemporale, privo di meccanicità ma fluido e discorsivo. Come giustamente ha affermato lo stesso Carovani: "È musica che non morirà mai".

Alfredo Di Pietro

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